lunedì 23 gennaio 2017

LE CAREZZE COME NUTRIMENTO

Otto anni di libera professione mi hanno insegnato tanto, e, sebbene sebri una frase fatta, non si finisce davvero mai di imparare. Si impara durante i corsi di formazione continua, durante i dibattiti sui social nei gruppi creati da biologi e per biologi, si impara scambiandosi pareri tecnici su come trattare casi "difficili" per aumentare la compliance del paziente, si impara collaborando con altre figure professionali e si impara ogni volta che si esce "dal proprio orticello" che nel mio caso puo' essere figurato come le quattro mura del mio studio privato.
Con la "fame" di imparare nascono anche delle belle collaborazioni.
E' cosi' che io e la Dott.ssa Luisa Duranti abbiamo deciso di "allargare i nostri orizzonti": per imparare l'una dall'altra, ma soprattutto per dare al paziente qualcosa in piu'.
La dott.ssa Duranti è una psicologa specializzanda in analisi transazionale ed esperta in sessuologia e insieme abbiamo deciso di creare un evento gratuito rivolto a coloro che sono interessati ad avere una visione diversa di "salute", che si vogliono mettere in gioco in modo assolutamente dolce....con una carezza che dona nutrimento.

È carezza tutto ciò che, riconoscendo l’esistenza dell’altro, comporta una comunicazione con una valenza affettiva. 
Come il cibo è indispensabile da un punto di vista fisiologico e permette la crescita e il mantenimento di un benessere corporeo, così avviene per quanto riguarda «le carezze come nutrimento».
Da piccoli si tratta soprattutto di contatto fisico attraverso le mani di chi accudisce, di odori e di sapori; poi, pian piano, il riconoscimento si fa più simbolico.
Il nostro rapporto con questo speciale tipo di nutrimento, la nostra «dieta» abbondante o scarsa, equilibrata o meno, segna il modo di essere soddisfatti e di provare piacere, di recepire le carezze che ci vengono fatte da adulti e di farne a nostra volta.Parlare di carezze significa parlare di riconoscimento che spesso viene ricercato nell'alimento.
In questo circolo vizioso l'abbondanza richiama abbondanza, carezze negative ripropongono carezze negative e via dicendo...















guarda l'evento su Facebook


Vi aspettiamo. L'evento sarà ripetuto poichè non abbiamo la possibilità di organizzarlo per piu' di dieci persone per volta.
CONTATTATECI:
Dott.ssa L.Duranti - 340 6210456
Dott.ssa R.Tosi - 340 9034778

giovedì 19 gennaio 2017

LA CELIACHIA


La celiachia è un'intolleranza alimentare permanente al glutine.
Il glutine è un complesso proteico presente in frumento, orzo, segale, kamut, farro, spelta e loro derivati.
In commercio ci sono molteplici alimenti idonei, ma comunque, la normativa prevede che in etichetta sia segnalata la presenza di glutine (anche per gli integratori alimentari).
L'AIC (associazione italiana celiachia) consiglia di consumare i prodotti inseriti ne Prontuario degli Alimenti che contiene una lista di alimenti sottoposti a verifiche. Inoltre il Ministero della Salute ha istituito un Registro Nazionale dove sono inseriti i prodotti autorizzati dall'ente ed erogati gratuitamente dal SSN. Si tratta di sostituti dietetici quali pane e pasta aglutinati.

La celiachia si presenta secondo molteplici forme cliniche:
  • celiachia tipica: vomito, diarrea, e arresto della crescita nel bambino
  • celiachia atipica: ha caratteristiche extraintestinali (la più' importante è l'anemia)
  • celiachia silente: non manifesta sintomi eclatanti
  • celiachia potenziale/latente: mostra la sua positività agli esami sierologici ma non alla biopsia intestinale. 


Il celiaco che introduce glutine nella sua dieta produce una risposta immunitaria abnorme a livello del tenue, infiammazione e “appiattimento” dei villi intestinali. Siccome sono proprio i villi, con la loro conformazione e le loro ciglia, i responsabili deputati all'assorbimento dei nutrienti, il paziente mostrerà problematiche extraintestinali diagnosticabili sierologicamente (ecco il perché della frequente anemia nei pazienti celiaci).
La dieta priva di glutine resta al momento l'unica possibile terapia che consenta la normalizzazione della mucosa gastrica e la ricomparsa dei villi intestinali.
Purtroppo, a volte, una diagnosi tardiva porta effetti irreversibili quali: osteoporosi, bassa statura nei bambini e ragazzi, infertilità, pluriabortività, e linfoma intestinale.
Nel bambino l'intolleranza si manifesta dopo poco dall'introduzione di glutine nella dieta con un quadro clinico caratterizzato da diarrea, vomito, dolori addominali, calo ponderale, anoressia e irritabilità. Questa sintomatologia appare più' sfumata nelle forme che esordiscono tardivamente. In questo caso appaiono altri sintomi quali: anemia (che non risponde all'integrazione con ferro), ritardo della pubertà, bassa statura, dolori addominali ricorrenti. La migliore diagnosi per questi casi rimane la biopsia intestinale che documenta lo stato dei villi e il loro livello di atrofizzazione.
Effettuata la diagnosi, l'unica soluzione è la completa eliminazione degli alimenti contenenti glutine anche in piccole quantità.
Nell'adulto può' comparire in qualsiasi momento, spesso dopo eventi “traumatici” (interventi, gravidanza, infezione intestinale). I disturbi più' comuni sono: crampi, dolori ossei, osteoporosi, anemia, debolezza muscolare, formicolii, caviglie gonfie, afte, alterazioni dell'epidermide, disturbi psichici. Talvolta alla celiachia si associano malattie come diabete, artrite reumatoide, dermatiti o problemi tiroidei. Anche in questo caso la diagnosi si effettua on biopsia intestinale.

È fondamentale, quando la diagnosi di celiachia è accertata, utilizzare alimenti privi di glutine, a casa e fuori casa. Grazie alla legge 123/05, in tutte le mense pubbliche, il celiaco ha diritto a poter usufruire di un pasto aglutinato.



NON CONSENTITI
CONSENTITI
Amido
Riso
Farina
Avena
Semolino
Mais
Pasta
Patate
Prodotti da forno
Legumi (ceci, fagioli, lenticchie, piselli, soia, lupino, cicerchia)
Crusca
Grano saraceno
Malto d'orzo
Miglio
Muesli
Amaranto
Orzo
Quinoa
Segale
Castagne
Kamut
Sesamo
Farro
Sorgo
Spelta







L'AiC è nata nel 1979 ad opera di genitori di bambini a cui era stata diagnosticata la celiachia. L'associazione è presente in modo capillare su tutti il territorio nazionale ed è un importante punto di riferimento per il paziente affetto da celiachia.



Fonte: “Riconoscere la Celiachia” e “Vivere la celiachia” AIC


martedì 10 gennaio 2017

“DOTTORESSA MI BRUCIA LO STOMACO”


Nulla di più' comune insieme ad altre frasi del tipo: “non digerisco”, “ho il reflusso”, “mi sento l'acido in bocca”.
Tutte queste affermazioni mi vengono presentate accompagnate da una diagnosi di gastropatia.
Molto spesso pero' tale patologia è correlata con l'uso di medicinali, in modo particolare di FANS, ovvero farmaci antiinfiammatori non steroidei. In questo caso la gastropatia può' riguardare il 20% dei consumatori di FANS.
I FANS sono generalmente farmaci da banco senza prescrizione che fungono da antidolorifici ed antiinfiammatori. Una volta ingeriti vengono “elaborati” dall'acidità gastrica e intaccano le pareti dello stomaco dando origine ad una tossicità locale, ma è ormai conosciutissimo anche il danno sistemico che provocano nel momento in cui inibiscono le molecole del dolore.
Il gastroprotettore è ciò' che abitualmente viene consigliato ed acquistato. Si parla in generale di inibitori della pompa protonica ovvero molecole che creano una inibizione efficace sulla secrezione acida. Gli effetti collaterali non sono moltissimi, ma è anche vero che sono comunque dei farmaci e spesso assunti per lunghi periodi. Modificando il pH gastrico possono portare ad un minore assorbimento di vit B12 e di ferro, oltre che a ipomagnesemia ed osteoporosi.
Tutto questo per portare ad una considerazione: ci sono molti prodotti naturali e “benefici” che hanno un effetto gastroprotettivo senza dover ricorrere all'utilizzo di FANS.
Il primo tra tutti è il gel di Aloe Vera (Barbadensis Miller). Questo gel è naturalmente emolliente, ricco di sostanze nutritive e con un forte potere cicatrizzante documentato da letteratura scientifica. Chi ha iniziato l'assunzione di gel di aloe ha interrotto l'utilizzo di gastroprotettore con estrema soddisfazione. Il gel a differenza del farmaco inoltre esplica una azione che non è solo immediata, ma si protrae nel tempo rendendo la somministrazione non direttamente legata al pasto. Attenzione al tipo di Aloe che si acquista, non deve contenere aloina, che è una sostanza che a lungo andare può' creare sgradevoli problematiche.
Oltre all'aloe vera ci sono altri integratori naturali in commercio e base di enzimi e di estratti di piante carminative come la calendula, liquirizia, fieno greco, angelica, achillea.
Voglio concludere con una personalissima considerazione: il farmaco è utile ed insostituibile in caso di patologia, ma a volte, quando ci sono leggeri disturbi, un buon fitoterapico potrebbe essere utile a risolverli...attenzione, ciò' non significa che non ci siano controindicazioni!