lunedì 16 giugno 2014

PROBIOTICI O FERMENTI LATTICI?

Troppo spesso mi capita di sentire storie di pazienti, ma anche amici (di tutte le età...e questo è ciò che è peggio) che dopo una terapia antibiotica dicono di non aver assunto nulla per "ricreare" la microflora intestinale. L'antibiotico, da anti=contro e bios=vita, è utile per sterminare le infezioni batteriche, ma anche se ceppo specifico, va ad "uccidere" la microflora autoctona.
È a questo punto che entra in gioco l'integrazione con PROBIOTICI, ovvero batteri (in forma liofilizzata) specie specifici. Essi sono dotati di acidofilia (cioè resistenza all'acidità dello stomaco in modo da poter transitare indenni), capaci di aderire alle pareti intestinali e compatibili con il nostro sistema immunitario formano colonie permanenti ed ingrado di rinnovarsi per generazioni sulle pareti intestinali. Le caratteristiche di questi batteri sono ben differenti da quell dei battei lattici che sono non specie specifici per l'uomo, non in grado di resistere ai nostri succhi gastrici, incapaci di formare colonie ed aderire alle pareti intestinali. I probiotici veri sono alcuni lattobacilli e bifidobatteri e qualche enterococco. Nessun bacillus ha azione probiotica provata sebbene rimanga utile a livello tecnologico (pensiamo allo yogurt).
I probiotici vanno ingeriti a stomaco pieno poiché il cibo li protegge dall'acidità e ne agevola il transito. Inoltre quando si "svegliano" dal letargo indotto dalla liofilizzazione hanno bisogno di cibo per le loro necessità energetiche e vitali. È meglio (anche se le nuove tecnologie lo permettono) ingerire un solo tipo di probiotico alla volta; può essere difficile per loro inserirsi nel sito ecologico di competenza e "lottare"con batteri ostili, figuriamoci doversi difendere da ceppi "colleghi" probiotici differenti.
Non bisogna dimenticare che in base al ceppo possono arrivare "vivi e attivi" in determinate zone del nostro intestino....guardate l'immagine!