mercoledì 20 luglio 2016

TESSUTO ADIPOSO? NO, E' UN ORGANO

L'organo adiposo secerne sostanze infiammatorie che incidono sullo stato di salute del soggetto. È un vero e proprio organo endocrino e non solo un accumulatore di trigliceridi.
I metaboliti prodotti sono le adipochine:
  1. adiponectina: è un ormone i cui bassi livelli sono correlati con sovrappeso e obesità. Regola i livelli di insulina
  2. TNFalfa: è una citochina pro-infiammatoria che induce il catabolismo proteico e aumenta l'espressione dei geni coinvolti con la sintesi di acidi grassi.
  3. Resistina: inibisce l'azione dell'insulina
  4. Leptina: regola l'appetito, il metabolismo e la spesa energetica. Nei soggetti obesi seppur presente la leptina, non riesce ad agire e si è visto che la somministrazione tramite integratori non ha effetto. La steatosi epatica è correlata con la leptino-resitenza.
  5. Adipociti bruni: sono metabolicamente attivi e producono calore. Esplicano la maggiore attività a basse temperature. Nell'obeso l'organo adiposo è ipertrofico e ipofunzionale e c'è un minor attività degli adipociti bruni. 

    http://www.sio-triveneto.it/immagini/adipochine.gif
    Immagine presa dal sito della Società Italiana dell'Obesità

L'insulinoresistenza è il punto focale per il controllo dell'obesità ed è favorita dall'organo adiposo. L'insulina infatti ha recettori a livello muscolare e nel tessuto adiposo. Essa è correlata al grasso viscerale ed addominale, ovvero quel grasso maggiormente pro-infiammatorio direttamente correlato alla comparsa di sindrome metabolica. Con questo termine si intende la correlazione e comparsa di patologie quali: diabete, ipertensione, insulinemie, dislipidemie e aumento della massa grassa.

lunedì 11 luglio 2016

L'importanza del movimento

la piramide del movimento
Mangiare bene è sicuramente fondamentale e serve a dare al nostro complesso organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno, ma non è l'unica cosa che conta.
Per un ottimale stile di vita diventa importantissimo anche muoversi, ed ecco che è stata messa a punto la piramide del movimento con dei suggerimenti utili per affrontare la quotidianità.

giovedì 19 maggio 2016

I substrati per lo sport

Seguire un paziente che svolge atrtività fisica con costanza prevede la conoscenza della biochimica di utilizzazione dei substrati. Ogni attività ha la sua classificazione in fatto di sistema e di erogazione di energia.


Sistema
Erogazione di energia
Substrati utilizzati
ATP prodotto (quantità)
Anaerobico alattacido
Molto rapido
ATP-CP
Molto limitata
Anaerobico lattacido
Rapido
Glucosio, glicogeno muscolare
Limitata
Aerobico
Lento
Glucosio, glicogeno, acidi grassi, corpi chetogeni, amminoacidi
Illimitata


Riporto una tabella con alcuni esempi di attività. L'alimentazione va costruita a pennello tenendo conto di cio' che l'atleta "brucia" e del timing di assunzione dei nutrienti.


Attività
Classificazione bioenergetica
ATP utilizzato (moli)
Potenza di utilizzazione (moli/ATP min)
Vie metaboliche preferibilmente utilizzate
Substrati preferibilmente utilizzati
100 mt piani
Attività di potenza
0.43
2.6
Anaerobico alattacido
ATP-CP
400 mt piani
Attività anaerobica
1.72
2.3
Anaerobico alattacido e glicolisi anaerobica
ATP-CP, glucosio
800 mt piani
Attività aerobico-anaerobico massivo
3.43
2.00
Anaerobico alattacido, glicolisi anaerobica, aerobica
ATP-CP, glucosio
1500 mt piani
Attività aerobico-anaerobico massivo
6.00
1.7
Anaerobico alattacido, glicolisi anaerobica, aerobica
ATP-CP, glucosio, grassi
maratona
Attività aerobica
150.00
1.00
aerobica
Glucosio, grassi

venerdì 29 aprile 2016

L'IMPORTANZA DELLA VITAMINA D


L’importante effetto protettivo della vitamina D nei confronti del sistema cardiocircolatorio è stato oggetto di diversi studi nel corso degli anni. Uno dei più recenti, pubblicato sull’International Journal of Cardiology, proverebbe che un’integrazione di vitamina D potrebbe ridurre la risposta da stress.

Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Calgary, del Libin Cardiovascular Institute of Alberta e dell’Alberta Kidney Disease Network, ha coinvolto 13 uomini e donne sani ma con carenza di vitamina D. I partecipanti hanno assunto una dose giornaliera di vitamina D, pari a 5.000 UI, per 28 giorni e allo stesso tempo sono stati esposti a diversi fattori di stress. I ricercatori, quindi, hanno registrato le risposte dell’organismo alle situazioni di stress focalizzandosi in particolar modo sulle variazioni della variabilità della frequenza cardiaca, un parametro da cui si possono dedurre i livello di stress dell’organismo.

I risultati dello studio indicano che la vitamina D è in grado di migliorare la funzionalità del sistema nervoso autonomo in risposta a forti fattori di stress. Di fronte a una situazione di stress, la variabilità della frequenza cardiaca riesce a ristabilirsi prontamente su modalità ottimali se i livelli di vitamina D sono adeguati.

Con questo studio emerge l’importanza di un’integrazione di vitamina D ai fini di rendere il cuore più reattivo nei confronti dello stress.



Fonte: worldhealth.net

mercoledì 6 aprile 2016

Letargia? No, è il cambio di stagione

Riporto un articolo tratto dal sito di educazione nutrizionale Grana Padano 

E' primavera, depura il tuo organismo: 

Arriva la primavera e insieme alla natura si risveglia anche il nostro organismo che cerca di smaltire le tossine accumulate durante l’inverno e di recuperare energie per la nuova stagione da affrontare.
Durante l’inverno le basse temperature che ci rinchiudono spesso in casa, la poca variabilità nella scelta di frutta e verdura che limita l’assunzione di vitamine e antiossidanti, alcuni fattori esterni come un maggiore inquinamento atmosferico, i ritmi di vita incostanti, determinano spesso un accumulo di peso, di tossine e un rallentamento del metabolismo energetico.
Ed è proprio per questo che molte persone, al cambio di stagione, avvertono un senso di stanchezza e spossatezza che può durare anche alcuni giorni o addirittura qualche settimana. L’organismo deve adattarsi al nuovo clima, diverso da quello cui si era abituato durante l’inverno, e si sente quindi affaticato. Anche l’accumulo di tossine può determinare quei classici sintomi del cambio di stagione: mal di testa, difficoltà a prendere sonno, cattiva digestione, minor lucidità di pensiero, ecc., che sono fastidiosi ma che possono essere contenuti con corrette indicazioni alimentari e comportamentali.
Quando parliamo di depurazione dell’organismo si intende l’assunzione di alimenti in grado di stimolare e facilitare l’attività di quegli organi quali fegato, intestino, reni e polmoni che fisiologicamente filtrano ed eliminano le tossine dal nostro organismo.
Tuttavia depurazione vuol dire anche curare meglio alcune abitudini comportamentali e aumentare l’attività fisica, in particolare quella di tipo aerobico per ossigenare i tessuti e stimolare il metabolismo.
Acqua e tisane
Tra i consigli nutrizionali utili per depurare l’organismo c’è in prima battuta l’acqua. Bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno, che corrispondono a 8-10 bicchieri al giorno, per garantire una corretta idratazione e introdurre sali minerali e calcio. La corretta idratazione è fondamentale per stimolare la funzionalità renale e intestinale. Le acque ricche in magnesio e calcio inoltre, hanno proprietà in grado di aiutare la funzionalità della bile e regolarizzare l’intestino.
Il modo migliore per iniziare la giornata è bere al mattino presto un bicchiere di acqua e limone, in alternativa si può optare per tisane depurative. Le erbe maggiormente studiate e indicate nel processo di depurazione sono il tarassaco, l’ortica, la curcuma, il finocchio, la betulla, l’aloe e il cardo mariano.
Tisane a base di queste erbe conciliano le proprietà antiossidanti con l’idratazione e saranno fondamentali per purificare un corpo affaticato da troppe scorie.
Frutta e verdura
Consumare almeno una porzione di verdura a pranzo e cena, preferibilmente fresca e almeno tre frutti, meglio con la loro buccia lavata accuratamente. Solo con le cinque porzioni quotidiane tra frutta e verdura si può fare la giusta scorta di vitamine, sali minerali e antiossidanti.
Per assumere il corretto quantitativo di frutta e verdura è possibile consumare minestroni di verdura, anche surgelati, e spremute, centrifugati o macedonie, ricordando che nel prodotto fresco e crudo permangono maggiori quantità di vitamine. Diventa fondamentale variare sempre i colori di quello che si mette nel piatto (rosso, arancione, verde, bianco, blu, viola) per introdurre tutti gli antiossidanti importantissimi per il nostro organismo e scegliere prodotti di stagione consumandoli preferibilmente crudi.
Albicocche, fragole, ciliegie sono ottime per purificarsi, come lo sono asparagi e fagiolini, che a un basso contenuto calorico uniscono la ricchezza di fibre e sali minerali. I carciofi, tipici della stagione invernale, ma che possono ritrovarsi anche all’inizio della primavera, sono un altro tipico ortaggio in grado di stimolare il fegato. Con la loro azione drenante simile a quella di altri alimenti vegetali amari come indivia, cicoria e broccoli, i carciofi sono utilissimi per depurare l’organismo.
La scelta di alimenti biologici inoltre aiuta ad evitare cibi trattati con pesticidi, nei quali potrebbero rimanere residui di metalli pesanti, nocivi se in eccesso nel nostro organismo.
La frutta secca
è un alimento ricco di zinco, sali minerali, vitamine e acidi grassi essenziali (omega 3 e 6), ed è utile nella fase di depurazione soprattutto se emergono sintomi come stitichezza e mancanza di energia. Da assumere con moderazione per l’elevato valore calorico, può essere consumata da sola o associata a cereali da colazione o in barretta. Naturalmente può essere anche aggiunta a insalate, macedonie, gelati, cioccolato o prodotti da forno.
Le spezie e le erbe aromatiche aiutano l’organismo per più ragioni: in primis, utilizzarle significa limitare il consumo di altri condimenti come grasso e sale (che devono essere moderati, l’uno per l’apporto calorico, l’altro per gli effetti nocivi sul nostro organismo), inoltre, godono di numerose proprietà benefiche grazie al loro alto contenuto di antiossidanti. Tra le spezie e le erbe aromatiche con maggiori proprietà depurative troviamo l’origano, il prezzemolo, il rosmarino, la cannella, lo zenzero, il cumino e la curcuma.
Comportamenti salutari
Il fegato
è uno dei principali organi deputati all’eliminazione delle tossine. Per non affaticarlo ulteriormente, evitare prodotti contenenti coloranti e additivi che richiedono tempo ed energia per essere metabolizzati. Limitare anche gli zuccheri, in particolare quelli semplici (zucchero bianco e dolci) e l’alcol perché i loro metaboliti tendono ad accumularsi nel fegato causando patologie come ad esempio la steatosi epatica.
Una buona digestione aiuta a eliminare le scorie. Per non rallentare la digestione è fondamentale evitare i grassi saturi della carne (in particolare quelli cotti) e i grassi vegetali idrogenati (presenti soprattutto nei cibi preconfezionati di produzione industriale) e rinunciare a pasti troppo elaborati o molto conditi. La distribuzione delle calorie nei diversi pasti aiuta la digestione, pertanto bisogna evitare di saltare i pasti principali (colazione, pranzo e cena) e, anzi, eventualmente introdurre due spuntini, a metà mattina e metà pomeriggio e applicare i principi dell’equilibrata alimentazione.
Il sonno
è fondamentale per rigenerare l’organismo e per purificarlo dalle scorie della giornata trascorsa. Pertanto è necessario cercare di raggiungere le 8 ore di sonno consigliate per ottenere un riposo rigenerante. Per chi con l’aumento della luminosità e delle ore di luce legate all’arrivo della primavera ha difficoltà a prendere sonno è consigliabile fare attenzione ai cibi che si assumono a cena, oltre che evitare di assumere caffè o bevande eccitanti dalle ore pomeridiane in poi e bere una buona tisana prima di coricarsi.
L’intestino
è definito il nostro secondo cervello. La flora intestinale gioca un ruolo fondamentale per il benessere del nostro organismo, e nel processo di purificazione. Si può ottenere un’efficace funzionalità intestinale con una corretta idratazione e un’adeguata assunzione di fibra (anche con prodotti integrali) oltre che con  l’indispensabile movimento quotidiano.
La pelle
è uno dei primi organi in grado di manifestare la difficoltà dell’organismo a eliminare le tossine, e lo fa con la comparsa di brufoli o imperfezioni sulla cute. In questo caso, oltre alla corretta igiene della pelle quotidiana, prendiamo atto della necessità di “depurare” il nostro corpo.
L’attività fisica
aiuta a espellere le tossine tramite il sudore e la respirazione, ma aiuta anche a liberare la mente, a regolarizzare l’intestino, a smaltire i chili di troppo che trattengono ulteriori tossine. Far lavorare i muscoli, praticare regolare attività fisica aerobica è fondamentale! Ancora meglio è muoversi all’aria aperta, tanto più che la primavera ci regala miti temperature.
Il nostro cervello è il motore di tutto. Anche lui ha bisogno ogni tanto di essere “ripulito” da eccessivi accumuli di stress e tensioni. Per questo è sempre bene dedicarsi a qualche minuto di rilassamento. La respirazione profonda o corsi come pilates e yoga aiutano, come aiuta riconciliarsi con la natura immergendosi nel verde di boschi e prati passeggiando, giocando, sudando e prendendo un po’ di sole.

lunedì 8 febbraio 2016

Rete Enpab - BRF

Vorrei informare tutti i miei pazienti che nell’anno in corso lo studio della Dott.ssa Raffaella Tosi, biologo nutrizionista, parteciperà al progetto di indagine epidemiologica attivato dalla rete Enpab – BRF.
Lo studio ha il seguente titolo: "Indagine sulle abitudini alimentari e incidenza sulla dipendenza da cibo degli italiani che si rivolgono ai nutrizionisti”.
I partecipanti allo studio dovranno semplicemente rispondere ad alcune domande attraverso dei questionari in maniera del tutto anonima.
Si tratta del 1° studio scientifico sul comportamento alimentare degli italiani che nello specifico avrà lo scopo di analizzare, nei soggetti che si rivolgono al biologo nutrizionista, la presenza di disturbi dell'umore anche sfumati o sotto soglia, di comportamenti alimentari ascrivibili ai disturbi della condotta alimentare e di valutare la presenza e l'incidenza della dipendenza dal cibo.
Il progetto ha, in definitiva, la finalità di indagare la presenza della Food Addiction e la sua correlazione con i disturbi del tono dell’umore, della condotta alimentare, e del temperamento in un campione di soggetti in trattamento nutrizionale in Italia.
I risultati saranno oggetto di pubblicazioni scientifiche e potranno essere di utilità per la stesura di linee guida utili all’attività libero professionale dei biologi nutrizionisti.