Otto anni di libera professione mi hanno insegnato tanto, e, sebbene sebri una frase fatta, non si finisce davvero mai di imparare. Si impara durante i corsi di formazione continua, durante i dibattiti sui social nei gruppi creati da biologi e per biologi, si impara scambiandosi pareri tecnici su come trattare casi "difficili" per aumentare la compliance del paziente, si impara collaborando con altre figure professionali e si impara ogni volta che si esce "dal proprio orticello" che nel mio caso puo' essere figurato come le quattro mura del mio studio privato.
Con la "fame" di imparare nascono anche delle belle collaborazioni.
E' cosi' che io e la Dott.ssa Luisa Duranti abbiamo deciso di "allargare i nostri orizzonti": per imparare l'una dall'altra, ma soprattutto per dare al paziente qualcosa in piu'.
La dott.ssa Duranti è una psicologa specializzanda in analisi transazionale ed esperta in sessuologia e insieme abbiamo deciso di creare un evento gratuito rivolto a coloro che sono interessati ad avere una visione diversa di "salute", che si vogliono mettere in gioco in modo assolutamente dolce....con una carezza che dona nutrimento.
È carezza tutto ciò che, riconoscendo l’esistenza dell’altro, comporta una comunicazione con una valenza affettiva.
Come il cibo è indispensabile da un punto di vista fisiologico e permette la crescita e il mantenimento di un benessere corporeo, così avviene per quanto riguarda «le carezze come nutrimento».
Da piccoli si tratta soprattutto di contatto fisico attraverso le mani di chi accudisce, di odori e di sapori; poi, pian piano, il riconoscimento si fa più simbolico.
Il nostro rapporto con questo speciale tipo di nutrimento, la nostra «dieta» abbondante o scarsa, equilibrata o meno, segna il modo di essere soddisfatti e di provare piacere, di recepire le carezze che ci vengono fatte da adulti e di farne a nostra volta.Parlare di carezze significa parlare di riconoscimento che spesso viene ricercato nell'alimento.
In questo circolo vizioso l'abbondanza richiama abbondanza, carezze negative ripropongono carezze negative e via dicendo...
guarda l'evento su Facebook
Vi aspettiamo. L'evento sarà ripetuto poichè non abbiamo la possibilità di organizzarlo per piu' di dieci persone per volta.
CONTATTATECI:
Dott.ssa L.Duranti - 340 6210456
Dott.ssa R.Tosi - 340 9034778
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lunedì 23 gennaio 2017
giovedì 19 gennaio 2017
LA CELIACHIA
La celiachia è un'intolleranza
alimentare permanente al glutine.
Il glutine
è un complesso proteico presente in frumento, orzo, segale, kamut,
farro, spelta e loro derivati.
In commercio ci
sono molteplici alimenti idonei, ma comunque, la normativa prevede
che in etichetta sia segnalata la presenza di glutine (anche per gli
integratori alimentari).
L'AIC
(associazione italiana celiachia) consiglia di consumare i prodotti
inseriti ne Prontuario
degli Alimenti
che contiene una lista di alimenti sottoposti a verifiche. Inoltre il
Ministero della Salute ha istituito un Registro Nazionale dove sono
inseriti i prodotti autorizzati dall'ente ed erogati gratuitamente
dal SSN. Si tratta di sostituti dietetici quali pane e pasta
aglutinati.
La celiachia si presenta secondo
molteplici forme cliniche:
- celiachia tipica: vomito, diarrea, e arresto della crescita nel bambino
- celiachia atipica: ha caratteristiche extraintestinali (la più' importante è l'anemia)
- celiachia silente: non manifesta sintomi eclatanti
- celiachia potenziale/latente: mostra la sua positività agli esami sierologici ma non alla biopsia intestinale.
Il celiaco che introduce glutine nella
sua dieta produce una risposta immunitaria abnorme a livello del
tenue, infiammazione e “appiattimento” dei villi intestinali.
Siccome sono proprio i villi, con la loro conformazione e le loro
ciglia, i responsabili deputati all'assorbimento dei nutrienti, il
paziente mostrerà problematiche extraintestinali diagnosticabili
sierologicamente (ecco il perché della frequente anemia nei pazienti
celiaci).
La dieta priva di glutine resta al
momento l'unica possibile terapia che consenta la normalizzazione
della mucosa gastrica e la ricomparsa dei villi intestinali.
Purtroppo, a volte, una diagnosi
tardiva porta effetti irreversibili quali: osteoporosi, bassa statura
nei bambini e ragazzi, infertilità, pluriabortività, e linfoma
intestinale.
Nel bambino l'intolleranza si
manifesta dopo poco dall'introduzione di glutine nella dieta con un
quadro clinico caratterizzato da diarrea, vomito, dolori addominali,
calo ponderale, anoressia e irritabilità. Questa sintomatologia
appare più' sfumata nelle forme che esordiscono tardivamente. In
questo caso appaiono altri sintomi quali: anemia (che non risponde
all'integrazione con ferro), ritardo della pubertà, bassa statura,
dolori addominali ricorrenti. La migliore diagnosi per questi casi
rimane la biopsia intestinale che documenta lo stato dei villi e il
loro livello di atrofizzazione.
Effettuata la diagnosi, l'unica
soluzione è la completa eliminazione degli alimenti contenenti
glutine anche in piccole quantità.
Nell'adulto
può' comparire in qualsiasi momento, spesso dopo eventi “traumatici”
(interventi, gravidanza, infezione intestinale). I disturbi più'
comuni sono: crampi, dolori ossei, osteoporosi, anemia, debolezza
muscolare, formicolii, caviglie gonfie, afte, alterazioni
dell'epidermide, disturbi psichici. Talvolta alla celiachia si
associano malattie come diabete, artrite reumatoide, dermatiti o
problemi tiroidei. Anche in questo caso la diagnosi si effettua on
biopsia intestinale.
È fondamentale,
quando la diagnosi di celiachia è accertata, utilizzare alimenti
privi di glutine, a casa e fuori casa. Grazie alla legge 123/05, in
tutte le mense pubbliche, il celiaco ha diritto a poter usufruire di
un pasto aglutinato.
NON CONSENTITI
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CONSENTITI
|
Amido |
Riso
|
Farina |
Avena
|
Semolino |
Mais
|
Pasta |
Patate
|
Prodotti da forno |
Legumi (ceci, fagioli, lenticchie, piselli, soia, lupino,
cicerchia) |
Crusca
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Grano saraceno |
Malto d'orzo |
Miglio
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Muesli
|
Amaranto
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Orzo
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Quinoa
|
Segale
|
Castagne
|
Kamut
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Sesamo
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Farro
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Sorgo
|
Spelta
|
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|
|
L'AiC
è nata nel 1979 ad opera di genitori di bambini a cui era stata
diagnosticata la celiachia. L'associazione è presente in modo
capillare su tutti il territorio nazionale ed è un importante punto
di riferimento per il paziente affetto da celiachia.
Fonte:
“Riconoscere la Celiachia” e “Vivere la celiachia” AIC
martedì 10 gennaio 2017
“DOTTORESSA MI BRUCIA LO STOMACO”
Nulla di più' comune insieme ad altre
frasi del tipo: “non digerisco”, “ho il reflusso”, “mi
sento l'acido in bocca”.
Tutte queste affermazioni mi vengono
presentate accompagnate da una diagnosi di gastropatia.
Molto spesso pero' tale patologia è
correlata con l'uso di medicinali, in modo particolare di FANS,
ovvero farmaci antiinfiammatori non steroidei. In questo caso la
gastropatia può' riguardare il 20% dei consumatori di FANS.
I FANS sono generalmente farmaci da
banco senza prescrizione che fungono da antidolorifici ed
antiinfiammatori. Una volta ingeriti vengono “elaborati”
dall'acidità gastrica e intaccano le pareti dello stomaco dando
origine ad una tossicità locale, ma è ormai conosciutissimo anche
il danno sistemico che provocano nel momento in cui inibiscono le
molecole del dolore.
Il gastroprotettore è ciò' che
abitualmente viene consigliato ed acquistato. Si parla in generale di
inibitori della pompa protonica ovvero molecole che creano una
inibizione efficace sulla secrezione acida. Gli effetti collaterali
non sono moltissimi, ma è anche vero che sono comunque dei farmaci e
spesso assunti per lunghi periodi. Modificando il pH gastrico possono
portare ad un minore assorbimento di vit B12 e di ferro, oltre che a
ipomagnesemia ed osteoporosi.
Tutto questo per portare ad una
considerazione: ci sono molti prodotti naturali e “benefici” che
hanno un effetto gastroprotettivo senza dover ricorrere all'utilizzo
di FANS.
Il primo tra tutti è il gel di Aloe
Vera (Barbadensis Miller). Questo gel è naturalmente emolliente,
ricco di sostanze nutritive e con un forte potere cicatrizzante
documentato da letteratura scientifica. Chi ha iniziato l'assunzione
di gel di aloe ha interrotto l'utilizzo di gastroprotettore con
estrema soddisfazione. Il gel a differenza del farmaco inoltre
esplica una azione che non è solo immediata, ma si protrae nel tempo
rendendo la somministrazione non direttamente legata al pasto.
Attenzione al tipo di Aloe che si acquista, non deve contenere
aloina, che è una sostanza che a lungo andare può' creare
sgradevoli problematiche.
Oltre all'aloe vera ci sono altri
integratori naturali in commercio e base di enzimi e di estratti di
piante carminative come la calendula, liquirizia, fieno greco,
angelica, achillea.
Voglio concludere con una
personalissima considerazione: il farmaco è utile ed insostituibile
in caso di patologia, ma a volte, quando ci sono leggeri disturbi, un
buon fitoterapico potrebbe essere utile a risolverli...attenzione,
ciò' non significa che non ci siano controindicazioni!