sabato 24 dicembre 2011

Buon Natale e Felice 2012

Ho la fortuna di essere parte di un gruppo di Nutrizionisti per passione, e già da qualche mese è nata La Scuola di Ancel.
Per le feste é stato creato un video con i nostri miglieri auguri di buone feste e qualche sano consiglio:

- dott.ssa Di Lella: "Non arrivare affamati alle feste"
- dott.ssa Rossi: "Non esagerare con le quantità"
- dott.ssa Imperadori: "Un bel regalo per le feste? Un abbonamento in palestra"
- dott.ssa Iafrate: "Non abusare con l'alcool"
- dott.ssa Lenoci: "Nei giorni di festa lascia lamacchina e cammina a piedi"
- dott. Belli: "Evitate di fare il bis a tavola"
- dott. Marchese: "Ogni giorno non superare la frutta secca che sta nel palmo di una mano"
- dott.ssa Casaccia: "Non esagerare con l'autocontrollo"
- dott.ssa Stallone: "Il 24, 25, 26, 31 dicembre, 1 e 6 gennaio pasti liberi"
- dott. Parpaglioni: "Il giorno di Natale non esistono diete"
- dott. Padovan: "Seleziona i cibi piu' appetitosi e piu' magri"
- dott.ssa Marchese: "Sappi anche dire di no"
- Dott.ssa Tosi: "Arriva alla cena o alle feste con qualcosa già nello stomaco"
- Esposito (webmaster) e Marabotti (webdesigner): "Non comprare i panettoni a saldo"

E con questi saggi consigli la dott.ssa Tosi augura BUONE FESTE A TUTTI!

AUGURI!



domenica 13 novembre 2011

CASTAGNA: REGINA D’AUTUNNO


"San Martino castagne e vino"....
In realtà, la castagna è 1 frutto presente nei vari mercatini per periodi ben piu' lunghi di un giorno! Ma quali sono le caratteristiche di questo "frutto atipico", e perchè si considera "atipico"?

Autunno e castagne, già di questo frutto ne hanno parlato sia Senofonte IV sec. a.c.  sia Marziale I sec. a.c. anche se un personaggio su tutti, Matilde di Canossa (1046-1115) incentivò la coltivazione su larga scala.
Il suo nome, per la scienza è “castania sativa” anche se è d’obbligo la distinzione tra castagna e marrone, ponendo come differenza per i primi, la crescita in ambiente selvatico e per i secondi la modalità coltivazione oltre al numero di frutti nel riccio in proporzione di 3 a 1.
In Europa l’Italia detiene la maggiore estensione e per forza di cose la maggior produzione.
In alcune zone, ad esempio l’area del Mugello, riesce ad ottenere la denominazione del marchio IGP nell’anno 1996. Nelle marche molto buone risultano al palato quelle dell’Appennino Ascolano.

La castagna, prodotta da questa pianta dalla corteccia liscia e di colore grigio-brunastro, che raggiunge anche l’altezza di 30 metri, si definisce "frutto atipico", perché è ricca di amidi (carboidrati complessi) come i cereali e non di zuccheri semplici (ad esempio il fruttosio) come le frutta. Ciononostante il suo sapore è zuccherino... una volta cotta.
Da un punto di vista nutrizionale, la castagna è un alimento di elevata qualità grazie, soprattutto, all’alta percentuale di amidi abbinata ad un discreto contenuto di grassi, proteine, sali minerali (soprattutto potassio, fosforo, zolfo, magnesio, calcio, ferro) e vitamine (C, B1, B2 e PP).

Durante la cottura buona parte dell’amido si riduce in zuccheri semplici, conferendo alle castagne il tipico sapore dolciastro e rendendole controindicate a chi soffre di diabete.


Valori nutrizionali di 100 grammi di Castagne Arrostite:
Energia 193 Kcal
Carboidrati 41,8 g Grassi 2,4 g
Proteine 2,4 g
Fibre 3,7 g
Valori nutrizionali di 100 grammi di Castagne Bollite:
Energia 131 Kcal
Carboidrati 27,6 g
Grassi 1,38 g
Proteine 2 g
Fibre 0 g



(Parte storica a cura di Marco Leoni)




L'articolo è stato pubblicato anche sul quotidiano on-line "il segnale" al seguente link: http://www.ilsegnale.it/?approfondimento=castagne-le-regine-dellautunno-piceno-sotto-lattacco-di-un-insetto


lunedì 24 ottobre 2011

Post-it — cibo e salute

Post-it — cibo e salute

“ Chi non conosce il cibo non può capire le malattie dell’uomo”
Ippocrate  di Cos (460 a.C. circa – 377 a.C.)

sabato 23 luglio 2011

Alimenti: temperature e data di scadenza. Come garantire la sicurezza alimentare.


La temperatura di certo non favorisce il mantenimento dei prodotti. È estate e anche l’acquisto di un prodotto “fresco” o surgelato al supermercato può essere un problema.
Uno dei punti che si dovrebbe tenere bene a mente è di non interrompere la catena del freddo. Di cosa si tratta? È quella catena che garantisce che l’alimento, dal momento in cui viene prodotto, al momento in cui viene distribuito, non subisce sbalzi repentini di temperatura. Le oscillazioni concesse sono di 1/3 gradi ma generalmente quando andiamo a fare la spesa, non teniamo in considerazione questo dato. E ce ne accorgiamo quando il gelato appena acquistato presenta una brinatura superficiale, oppure se la busta di minestrone è diventata un unico blocco di ghiaccio.
Ma il problema interessa anche i prodotti meno freschi. Il calore infatti porta a modificazioni chimico fisiche dell’alimento e per questo, d’estate è buona abitudine fare la spesa muniti di una borsa termica.
Ma c’è un’altra cosa da ricordare: leggere bene le date di scadenza! Al supermercato si tende ad avere davanti i prodotti che scadono prima, e ben nascosti dietro, sugli scaffali, i prodotti che si conservano più a lungo. Fate bene attenzione a questo!
Dopo la data indicata sulle confezioni, infatti, si verificano alterazioni chimiche e microbiologiche che modificano le caratteristiche nutrizionali e organolettiche del prodotto, e che a volte sono anche pericolose per la salute. Inoltre, va tenuto ben presente che chi mangia alimenti scaduti lo fa a suo rischio e pericolo: se subisce dei danni non può avanzare rivendicazioni di nessun tipo, perché la legge non lo tutela. Un po' di margine, tuttavia, può esserci, ma non per tutti gli alimenti e, soprattutto, soltanto se i cibi sono conservati in condizioni ottimali. Una distinzione importante è quella fra i prodotti che riportano una scadenza perentoria ("da consumarsi entro") e quelli su cui è scritto "da consumarsi preferibilmente entro". Infatti, mentre questi ultimi possono essere consumati anche per qualche tempo oltre la scadenza, senza danni per la salute, i primi si deteriorano molto più rapidamente, con una perdita molto netta delle qualità tipiche del prodotto, e anche con possibili conseguenze per la salute. Per esempio, se è vero che uno yogurt può essere mangiato anche il giorno dopo la scadenza, è vero anche che la quantità di fermenti sarà inferiore a quella indicata e che quindi i benefici che questi microrganismi possono portare sono minori. In generale, la normativa in vigore prevede che sui prodotti che si conservano meno di tre mesi (come yogurt e mozzarelle) siano specificati giorno e mese della scadenza; per quelli che durano fino a 18 mesi (per esempio maionese, pasta all’uovo e merendine) siano indicati il mese e l’anno, mentre sugli alimenti che possono superare i 18 mesi (come pasta, succhi di frutta, conserve e marmellate) deve essere indicato solamente l’anno. Questi ultimi sono anche quelli che tollerano meglio l’invecchiamento, e che quindi possono essere consumati per tempi più lunghi dopo la data di scadenza.
Quindi, per la nostra salute, d’estate e non, ricordiamoci di questi piccoli accorgimenti!

domenica 10 luglio 2011

L’EDUCAZIONE ALIMENTARE NELLA VITA, NELLA SCUOLA E IN GIRO PER IL MONDO .

ANCHE QUESTA VOLTA, SONO CONTENTA DI CITARE MARCO LEONI, CHE HO CONOSCIUTO (ANCHE SE MAI DI PERSONA) PIU' DI UN ANNO FA QUANDO SCRISSE PER UN GIORNALE LOCALE PER CUI MI è CAPITATO DI COLLABORARE QUESTO ARTICOLO:
Cupra e la Val  Menocchia  (mensile di vita e di cultura) Anno XXVII  n .3  - Aprile 2010  a pagina 10.

"(Prima digestio fit in ore )

L’educazione alimentare riveste al giorno d’oggi soprattutto un’importanza molto grande
per il futuro delle nazioni.
Confrontando l’America  piagata da un problema sociale come l’obesità e l’Italia dove esiste il culto del cibo vediamo due filosofie a confronto : l’una del mordi e fuggi e l’altra del mangiare cadenzato ,con primo, secondo ,contorno e caffè.
Come ogni Scienza o meglio Arte,la cucina per l’appunto ha anch’essa un suo manuale
Che molti a ragion di memoria ricorderanno essere “la Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene “
di tal Pellegrino Artusi (m .1911) .
Il mangiare è affare fuor di dubbio importante , tanto da permeare la vita sociale con detti, proverbi
o sentenze come quelle che seguono :
-un pasto buono e uno mezzano mantengono l’uomo sano .
-molto cibo e mal digesto non fanno l’uomo sano e lesto .
 Le quali hanno al loro interno un che di verità.
Scomparendo il mondo contadino in favore del mondo industriale si assiste al tramontare di alcuni
sapori come il timo , la salvia ,la borragine in contrapposizione alle merendine ,
soluzioni salva-spazio, salva –tempo, ma spesso ipercaloriche e accusate di creare dipendenza .
Nelle scuole si è sentita l’esigenza di affiancare alle materie di insegnamento ,e più precisamente alle discipline note col nome di “Educazioni “ ,anche l’Educazione alimentare ed è finita persino
sui giornali la proposta di introdurre L’educazione fisica alle Scuole elementari per ovviare al soprappeso o per meglio contrastare l’insorgenza del diabete giovanile.
Quindi ci si può addirittura curare con il cibo affiancandolo ad un po’ di moto e tralasciando
posizioni estremiste come veganesimo , crudismo , vegetarianesimo ecc. ecc. tutto per il traguard
del benessere.
Andando in giro per il mondo ci si accorge che l’ itali offre il migliore programma enogastronomico
del globo , ed è la patria dell’impero romano , nel quale l’esercizio fisico era tenuto in gran conto .
Ripeto che il fatto che il cibo finisca nella cultura generale di un popolo è pura verità ,se guardiamo alle culture- “altre” dalla nostra come quella inglese o  francese: gli inglesi spess miseri nella loro
cultura alimentare rispetto a noi dicono:
Early to bed ,early to rise makes a men healthy ,wealthy and wise.
I francesi invece , che hanno un patrimonio con il quale competere dicono :
Se elever à six ,dejeuner à dix , diner à six ,se coucher à dix
Fait vivre l’ homme dix fois dix .

Traduca chi è curioso o chi ne ha facoltà !
Tutto questo , per quanto riguarda le buone abitudini che si imparano da piccoli .
Anche i latini nostri padri dicevano a ragion veduta :
Post prandium stabis et post cenam ambulabis.

Coscienti di tutto, mangiate saggiamente!"

Leoni Marco .    

mercoledì 29 giugno 2011

MARCHE A TAVOLA

Riporto un articolo scritto da Marco Leoni e da lui stesso segnalatomi. L'articolo è stato pubblicato da "Marche Guida - il portale delle marche" (http://www.guidamarche.it/section/articolo.asp?ID=8560#), regione dove vivo e svolgo la mia attività.

Si tratta di un percorso enogastronomico, dove vengono presentate le specialità di questa regione che si estende da mare all'Appennino.



"Le Marche sono uno scrigno di eccellenze: in periodo di rincari dei prezzi e ribassi dei salari, con conseguente aumento del caro vita, dovremmo trovare strategie per risparmiare e alcune sono queste:
1) Già buono sarebbe rispettare la stagionalità dei prodotti.
2) Ridurre il trasporto su gomme.
3) Acquistare i prodotti con la mentalità condominiale ,ossia con la strategia G. A.S. (gruppi acquisti solidali).
4) Preferire prodotti a Km 0

Dal libro: “Mangiare bene, spendendo poco “ edito da Touring editore, sappiamo che le eccellenze marchigiane sono svariate, eccone un nutrito elenco :

Formaggi:
Caciotta DOP di Urbino
Formaggio di Fossa di Talamello
Pecorino di botte
Pecorino dei Sibillini

Salumi:
Porchetta delle Marche
Prosciutto DOP di Carpegna
Salame di Fabriano
Salumi del Montefeltro

Paste e cereali:
Farro delle Marche
Maccheroncini di Campofilone

Ortaggi,salse e conserve:
Carciofo di Montelupo
Ortaggi di Jesi e Fano
Cicerchia dell’Appennino Marchigiano
Cipolla di Suasa
Olive (ripiene ) all’Ascolana
Olive (in salamoia ) all’Ascolana
Roveja dei Sibillini
Salsa di olive

Frutta e prodotti spontanei:
Funghi dell’Appennino Marchigiano
Fichi (secchi)
Marroni del Montefeltro

Condimenti :
Olio extra vergine DOP d’oliva di Cartoceto

Vini e liquori :
Falerio dei colli ascolani
Rosso Conero DOC / DOCG
Rosso Piceno DOC
Verdicchio dei castelli di Jesi
Verdicchio di Matelica
Mistrà (liquore di Anice )

Vi ho offerto sia un buon menù per una ricca cena ,sia un elenco di prodotti magari a lungo cercati e non ancora trovati. Al goloso ,al curioso dico: Vieni, vedi, magna, bevi, godi.

LEONI MARCO 2011



sabato 25 giugno 2011

ESTATE: TEMPO DI DIETA?


Ecco cosa accade alle porte della bella stagione quando si lavora in questo settore: il telefono squilla, i pazienti vogliono un appuntamento “ma che sia prima possibile” perché la prova costume è già iniziata e qualcuno ci ha pensato troppo tardi! Chi lavora in questo settore sa bene che nella maggior parte dei casi, il paziente che si rivolge a noi per la prima volta in questo periodo, è un paziente che abbandonerà il regime alimentare appena avrà raggiunto l’obiettivo che si era preposto senza alcun interesse nei confronti dell’educazione alimentare e che l’anno successivo, in maniera metodica, si rivolgerà ad un altro professionista dando seguito ad una interminabile serie di effetti yo-yo.
Ma non solo! Basta andare su internet e cercare “dieta dell’estate” o semplicemente acquistare una rivista femminile che parte il boom delle diete miracolose (del tipo “7 kg in 7 giorni”) costruite senza tener affatto presente che soggetto si ha davanti.

Nulla di più errato ovviamente. E’ il tipico atteggiamento di chi è cosi offuscato dal desiderio di dimagrire che non è pronto a recepire che la dieta (come sempre ribadisco) non è altro che un corretto stile di vita.

Ma l’estate è la stagione delle contraddizioni in cui da un lato c’è chi si decide di intraprendere diete dimagranti ferree (spesso "fai da te") che non hanno alcuna logica nutrizionale, dall’altro c’è chi non perde occasione per concedersi libertà voluttuarie e trasgredire tutte le regole, anche quelle dettate dal buon senso (aperitivi quotidiani, gelati, birre….). E' proprio il buon senso che ci deve guidare nello scegliere dei giusti alimenti e nell'evitare decisamente ciò che ci può far male.

È giusto eliminare alimenti dalla dieta durante l'estate?
In linea di massima, devono essere allontanati (o meglio evitati) gli alimenti apportatori di troppe calorie, cioè di eccessiva energia, che si accumula nell'organismo sotto forma di grasso o si dissipa in calore (e sudore!). Si parla di dolciumi, insaccati, formaggi grassi, fritti di ogni genere, bevande a elevato contenuto di alcool. Non si dovrebbe esagerare con lo zucchero la cui quantità dovrà essere bilanciata e proporzionale al dispendio di energie, perciò al tipo di attività che si intende svolgere.

Ci sono cibi consigliati per l'estate?
L’estate ci offre tantissime combinazioni di alimenti gustosi per il palato, freschi e dal basso intake calorico. È importante preferire cibi facilmente digeribili, quindi con ridotto contenuto di grassi, poco elaborati, e che apportano acqua, sali minerali e vitamine, come la frutta di stagione. E' importante che le pietanze siano mangiate appena preparate, oppure conservate nel modo migliore per evitare contaminazioni e moltiplicazioni batteriche e, quindi, tossinfezioni alimentari, così frequenti nel periodo estivo.
Pensiamo a quante è veloce e sano 1 piatto di prosciutto e melone accompagnato da una fettina di pane (se necessario). È una soluzione che apporta carboidrati (non dimentichiamo che la frutta contiene fruttosio, uno zucchero e quindi un carboidrato), proteine, vitamine (pensiamo ai carotenoidi del melone che sono potenti antiossidanti), sali minerali, acqua. Oppure una ricca insalata mista con l’aggiunta di fagioli oppure di sgombro (al naturale!!!), un cucchiaio di mais ed un filo di olio. E perché no ad una caprese, o un’insalata di riso! Insomma le soluzioni per nutrirsi in modo sano senza soffrire la fame ci sono d’estate piu’ che d’inverno! E poi ovviamente bere, bere, bere! L’idratazione è fondamentale! Non dimentichiamoci che quando il nostro corpo sente lo stimolo della sete (che parte dell’ipotalamo, alla base del nostro cervello) sta già andando incontro a disidratazione. Questo significa che non dovremmo arrivare a bere perché abbiamo sete, ma dobbiamo idratarci in continuazione per far fronte alle perdite idrosaline date dall’aumento della sudorazione.

Praticamente….
La cosa fondamentale è saper autoregolarsi in ogni occasione e insegnare l’autodisciplina anche ai più piccoli.
-          Le porzioni devono essere proporzionate all'effettivo fabbisogno della singola persona, che sarà quindi diverso se si tratta di un bambino in crescita, di una adulto sedentario, di uno sportivo, di un anziano malato e rimane sempre importante fare 2 spuntini al giorno, leggeri e digeribili?
-          Ma l’estate è anche il periodo in cui si mangiano piu’ gelati. Possiamo non privarci di questo piacere purché non si tratti di un’abitudine quotidiana. Se la sera si esce per una passeggiata e si decide di mangiare il gelato, è importante fare una cena leggera e piu’ povera di grassi. Un cono medio è vero che ha le stesse calorie di un pasto, ma è sbilanciato essendo poco ricco di proteine e molto di grassi e carboidrati!
-          Non è necessario assumere integratori vitaminici perché una dieta variata, oltre alla frutta e verdura di questa stagione, ne sono ricchissime.
-          Portare sempre al mare dell’acqua e degli spuntini specie per i piu’ piccoli
-          Non bere acqua fredda (specie se si è accaldati) perché il nostro organismo puo’ subire shock temico. Inoltre rallenta i processi digestivi.
-          Non bere alcolici specie nelle ore piu’ calde (l’alcool, tra le varie cose, è 1 vasodilatatore e aumenta la temperatura corporea)
-          Non saltare mai una buona colazione
-          Per i ragazzi impegnati con gli esami è meglio evitare un regime di ristrettezze ma piuttosto è utile nutrirsi con carboidrati (fonte di energia necessaria per il cervello) a basso indice glicemico
-          Chi si accinge a percorrere parecchi chilometri, soprattutto in auto, magari dentro un abitacolo rovente, deve prudentemente fare pasti piccoli, magari più frequenti, dando la preferenza a cibi digeribili rapidamente (quindi meglio i glucidi, gli zuccheri, piuttosto che i lipidi, i grassi), e non deve assumere alcoolici. Può essere permesso un caffè dopo pranzo, soprattutto a chi ne fa un uso abituale.


Per concludere non posso omettere che non siamo robot e quindi anche il famoso "strappo alla regola", purché sia uno "strappo" e non una "regola" ogni tanto è ammesso!

Dott.ssa Raffaella Tosi

lunedì 6 giugno 2011

Dieta fai da te: perché i risultati non soddisfano

Sul quotidiano on-line "il segnale" è uscito il mio nuovo articolo che sarà visibile ancora per pochi giorni all'indirizzo http://www.ilsegnale.net/?approfondimento=dieta-fai-da-te-perche-i-risultati-non-soddisfano

Per fare in modo che rimana leggibile, ecco per i miei lettori l'articolo per intero:


"Mi capita spesso di ricevere email da persone che, pur avendo avuto un rapido dimagrimento, non sono soddisfatte dei risultati ottenuti. La maggior parte di loro si è autoregolata sottoponendosi a stressanti (specialmente per il fisico) fai da te che spesso consistevano nell’allontanamento (per il tempo necessario ad arrivare al giusto dimagrimento) dei macronutrienti fondamentali.
Ritengo interessante, in breve, spiegare cosa siano i macronutrienti e per quale ragione siano così importanti e, ribadisco, che in condizioni fisiologiche, niente dovrebbe essere evitato nella nostra alimentazione, ma piuttosto è utile considerare le giuste dosi.

I GLUCIDI sotto forma di glicogeno nei muscoli e nel fegato, rappresentano la riserva energetica a rapida utilizzazione. Hanno funzione protettiva (agiscono sul risparmio proteico e la riserva glucidica rende il fegato piu’ resistente all’attacco di virus, batteri e tossine) e funzione plastica (sono costituenti di acidi nucleici, glicoproteine e glicolipidi). A seconda della struttura chimica possono essere suddivisi in glucidi semplici e complessi. I primi sono presenti nello zucchero da cucina (glucosio), nel latte (lattosio), nella frutta (fruttosio), nel miele, nei dolciumi, negli ortaggi. Sono assorbiti rapidamente e la loro energia è disponibile in pochi minuti.
I secondi invece si trovano soprattutto nel pane, pasta, patate, riso (amidi) e sono assorbiti più lentamente.


La FIBRA ALIMENTARE costituisce la frazione glucidica non disponibile, ovvero non digerita e assorbita dal nostro organismo. Si distingue in fibra solubile (mucillagini, gomme, pectine) e fibra insolubile (lignina, cellulosa, emicellulosa). La fibra conferisce senso di sazietà, aumento della massa fecale, favorisce la peristalsi contrastando la stipsi ed evitando i problemi ad essa associati: diverticolosi, ragadi emorroidi. È inoltre ben documentato quanto il consumo di fibra diminuisca l’incidenza di malattie cronico-degenerative: tumori del colon/retto, diabete e malattie cardiovascolari.




Le PROTEINE sono i composti organici maggiormente presenti nelle cellule come parte strutturale della cellula stessa. Per questa ragione svolgono una funzione plastica. Ma le proteine sono anche enzimi, ormoni e altre sostanze che regolano i processi biochimici e metabolici del nostro corpo. Sono formate da piccole unità chiamate amminoacidi. Gli amminoacidi sono 22 e di questi 8 sono detti essenziali in quanto non sono sintetizzati dall’organismo e devono essere introdotti con la DIETA (leucina, isoleucina, fenilalanina, valina, treonina, metionina, triptofano, lisina). Per il bambino nei primi anni di vita gli amminoacidi essenziali sono 10 in quanto ai primi 8 si aggiungono arginina e istidina. La qualità di una proteina dipende dalla sua capacità di fornire amminoacidi essenziali in quantità sufficienti a sopperire tutti i bisogni per il mantenimento e l’accrescimento. Le proteine ad alto valore biologico contengono tutti gli 8 amminoacidi essenziali e sono quelle contenute nell’uovo, latte, formaggio, carne e pesce (per i vegani gli 8 amminoacidi sono contenuti solo nei semi di soia). Le proteine a medio valore nutrizionale sono quelle contenute nei legumi e nel lievito. Esse non hanno gli 8 amminoacidi essenziali nella composizione chimica. Le proteine a basso valore nutrizionale sono considerate nutrizionalmente non valide essendo composte da 1 o 2 amminoacidi essenziali e sono quelle dei cereali.
Ma come per tutti i macroelementi, l’eccesso o il difetto possono essere dannosi. L’eccesso di proteine nella dieta puo’ portare a comparsa di patologie quali gotta, azotemia, riduzione della ritenzione del calcio e obesità (se qualcuno si sottopone a dieta iperproteica, di gran moda specialmente tra i “palestrati”, è fondamentale aumentare l’introito di acqua per diminuire lo “sforzo” a carico dei reni). La carenza puo’ portare a riduzione della massa muscolare, perdita di resistenza agli sforzi fisici, edemi, suscettibilità alle infezioni.


I LIPIDI sono sostanze organiche insolubili in acqua ed assolutamente essenziali. Hanno funzione di riserva energetica, sono componenti di menbrane cellulari, precursori di prostaglandine, trombossani, prostaciclina, leucotrieni (sostanze di regolazione del sistema cardiovascolare, e coaugualtorio) e trasportatori di vitamine liposolubili e provvedono al fabbisogno di acidi grassi essenziali. Liberano un valore energetico che è più del doppio di proteine e carboidrati, ovvero 9kcal per gr. Il 4% del grasso corporeo è messo a protezione degli organi vitali (fegato, cuore, reni, milza, cervello, midollo spinale), il grasso sottocutaneo è utile per il mantenimento della termoregolazione (se pero’ il grasso è in eccesso, essa è ostacolata). Nell’alimentazione umana, gli acidi grassi di lipidi vegetali e animali, giocano un ruolo importante (assieme ai glucidi e proteine) con funzione strutturale, ma soprattutto energetica. Ma non tutti i grassi sono da considerare fondamentali nell’alimentazione.
I grassi alimentari industriali, usati in grandi quantità in pasti preconfezionati, alimenti a basso prezzo e margarina, vengono “solidificati” a partire da oli vegetali a buon mercato (indurimento). Gli oli vengono “idrogenati” per rompere i doppi legami degli acidi grassi “insaturi”. Durante questo processo avvengono trasformazioni stereochimiche e spostamenti di doppi legami che in natura non esistono o sono molto raramente presenti. Il risultato è industrialmente soddisfacente, poiché si produce un grasso vegetale a buon mercato. Dal punto di vista salutistico è invece discutibile: l’organismo umano non dispone delle strutture enzimatiche necessarie a regolare la trasformazione metabolica di queste molecole."


giovedì 5 maggio 2011

Preghiera del Biologo Nutrizionista alla Ragion perduta



Liberaci dalla fendimetrazina, dalla fluoxetina, dalla metformina, dalle benzodiazepine, dalla tiroxina e da qualsiasi altro mix di farmaci prescritti -senza motivazione clinica- per dimagrire.

Svincolaci dai ciclostili e dalle diete in fotocopia e da qualunque prescrizione priva di etica.
Aizzaci contro i trenta grammi di pasta e i venti grammi di pane, i sessanta grammi di yogurt e qualsiasi altra porzione priva di praticità. 

Discostaci dalla monotonia di bistecca e insalata, dalle barrette, dalle polveri, dalle capsule, dalle soluzioni e da qualsiasi altra cosa commestibile, che non sia cibo.

Distoglici dal nutrizionista che non si qualifichi e non sottoscriva la propria prescrizione.
Allontanaci da colui che vende ciò che consiglia.

Ragione,
infine guida me stesso a non anteporre la nozione alla saggezza, la scienza all'arte e l'intelligenza al buonsenso, a non trattare le persone come casi e a non rendere la dieta più penosa dello stesso sovrappeso.

(Liberamente e indegnamente ispirata alla Preghiera di Sir Robert Hutchinson)