La celiachia è un'intolleranza
alimentare permanente al glutine.
Il glutine
è un complesso proteico presente in frumento, orzo, segale, kamut,
farro, spelta e loro derivati.
In commercio ci
sono molteplici alimenti idonei, ma comunque, la normativa prevede
che in etichetta sia segnalata la presenza di glutine (anche per gli
integratori alimentari).
L'AIC
(associazione italiana celiachia) consiglia di consumare i prodotti
inseriti ne Prontuario
degli Alimenti
che contiene una lista di alimenti sottoposti a verifiche. Inoltre il
Ministero della Salute ha istituito un Registro Nazionale dove sono
inseriti i prodotti autorizzati dall'ente ed erogati gratuitamente
dal SSN. Si tratta di sostituti dietetici quali pane e pasta
aglutinati.
La celiachia si presenta secondo
molteplici forme cliniche:
- celiachia tipica: vomito, diarrea, e arresto della crescita nel bambino
- celiachia atipica: ha caratteristiche extraintestinali (la più' importante è l'anemia)
- celiachia silente: non manifesta sintomi eclatanti
- celiachia potenziale/latente: mostra la sua positività agli esami sierologici ma non alla biopsia intestinale.
Il celiaco che introduce glutine nella
sua dieta produce una risposta immunitaria abnorme a livello del
tenue, infiammazione e “appiattimento” dei villi intestinali.
Siccome sono proprio i villi, con la loro conformazione e le loro
ciglia, i responsabili deputati all'assorbimento dei nutrienti, il
paziente mostrerà problematiche extraintestinali diagnosticabili
sierologicamente (ecco il perché della frequente anemia nei pazienti
celiaci).
La dieta priva di glutine resta al
momento l'unica possibile terapia che consenta la normalizzazione
della mucosa gastrica e la ricomparsa dei villi intestinali.
Purtroppo, a volte, una diagnosi
tardiva porta effetti irreversibili quali: osteoporosi, bassa statura
nei bambini e ragazzi, infertilità, pluriabortività, e linfoma
intestinale.
Nel bambino l'intolleranza si
manifesta dopo poco dall'introduzione di glutine nella dieta con un
quadro clinico caratterizzato da diarrea, vomito, dolori addominali,
calo ponderale, anoressia e irritabilità. Questa sintomatologia
appare più' sfumata nelle forme che esordiscono tardivamente. In
questo caso appaiono altri sintomi quali: anemia (che non risponde
all'integrazione con ferro), ritardo della pubertà, bassa statura,
dolori addominali ricorrenti. La migliore diagnosi per questi casi
rimane la biopsia intestinale che documenta lo stato dei villi e il
loro livello di atrofizzazione.
Effettuata la diagnosi, l'unica
soluzione è la completa eliminazione degli alimenti contenenti
glutine anche in piccole quantità.
Nell'adulto
può' comparire in qualsiasi momento, spesso dopo eventi “traumatici”
(interventi, gravidanza, infezione intestinale). I disturbi più'
comuni sono: crampi, dolori ossei, osteoporosi, anemia, debolezza
muscolare, formicolii, caviglie gonfie, afte, alterazioni
dell'epidermide, disturbi psichici. Talvolta alla celiachia si
associano malattie come diabete, artrite reumatoide, dermatiti o
problemi tiroidei. Anche in questo caso la diagnosi si effettua on
biopsia intestinale.
È fondamentale,
quando la diagnosi di celiachia è accertata, utilizzare alimenti
privi di glutine, a casa e fuori casa. Grazie alla legge 123/05, in
tutte le mense pubbliche, il celiaco ha diritto a poter usufruire di
un pasto aglutinato.
NON CONSENTITI
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CONSENTITI
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Amido |
Riso
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Farina |
Avena
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Semolino |
Mais
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Pasta |
Patate
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Prodotti da forno |
Legumi (ceci, fagioli, lenticchie, piselli, soia, lupino,
cicerchia) |
Crusca
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Grano saraceno |
Malto d'orzo |
Miglio
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Muesli
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Amaranto
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Orzo
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Quinoa
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Segale
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Castagne
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Kamut
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Sesamo
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Farro
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Sorgo
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Spelta
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L'AiC
è nata nel 1979 ad opera di genitori di bambini a cui era stata
diagnosticata la celiachia. L'associazione è presente in modo
capillare su tutti il territorio nazionale ed è un importante punto
di riferimento per il paziente affetto da celiachia.
Fonte:
“Riconoscere la Celiachia” e “Vivere la celiachia” AIC
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