Nelle persone allergiche ai pollini, in particolare delle betullacee, è
elevato il rischio di sviluppare anche un allergia alimentare. Il dato è
stato verificato dagli esperti dell'Ospedale Maggiore Policlinico di
Milano che ne hanno parlato ieri, in occasione dell'appuntamento di
informazione medico-scientifica "Casi clinici in scena". I ricercatori
hanno raggiunto questa conclusione dopo due indagini sui pazienti,
realizzate nel 2009 e nel 2010. Nel primo anno sono stati visitate 322
persone con allergia a pollini, di cui il 62,7% sensibilizzato solo, o
anche, a pollini di betullacee (betulle e ontani) e corilacee (noccioli e
carpini). Nella primavera 2010 è stata indagata invece una popolazione
di 75 allergici ad alimenti vegetali, ed è emerso che il 14,6% dei
pazienti era sensibilizzato primariamente agli alimenti, mentre l'85%
era sensibilizzato primariamente al polline e solo secondariamente agli
alimenti. In particolare, per 46 pazienti (61%) è stata riconosciuta la
frazione allergenica degli alimenti: le proteine Pr10 (presenti nei
frutti della famiglia delle rosacee, come mela, pesca, pera, ciliegia)
che in precedenza li aveva resi allergici al polline degli alberi.
(estratto da Doctor news)
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