Proviene dal Nord Europa e si chiama "binge drinking", e consiste
nell'assunzione di bevande alcoliche diverse in un breve intervallo e
lontano dai pasti, in modo da raggiungere in maniera rapida ed efficace
l'obiettivo, che è l'ubriacatura. È questo uno dei temi della relazione
trasmessa dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio,
ai presidenti di Camera e Senato, nella quale vengono illustrati i dati
più recenti in tema di alcol: quasi 8,5 milioni di cittadini bevono
oltre la soglia di rischio e tale abitudine riguarda il 15,8% di chi ha
più di undici anni, tra cui circa 475mila adolescenti con meno di 16
anni, pari al 18,5% dei ragazzi ed al 15,5% delle ragazze. Secondo il
rapporto, la situazione tra la popolazione più giovane è peggiorata
anche per abitudini di "importazione" come il binge drinking, divenuta
pratica consueta soprattutto per i giovani uomini tra i 18 e i 24 anni
(21,6%) e nella fascia 25-44 anni (17,4%), ma diffusa anche fra le donne
fra i 18 e i 24 anni (7,9%); fra le giovanissime di 11-15 anni, è
addirittura più diffusa che fra i coetanei maschi. Le medie giovanili
sono nettamente superiori a quella nazionale che è di 12,4% per gli
uomini e del 3,1% delle donne. Nell'ultimo decennio è cresciuta anche la
percentuale quota di chi beve al di fuori dei pasti: nella fascia d'età
11-25 anni, come emerge dalle rilevazioni del 2009 questo comportamento
ha riguardato il 34,4% dei maschi e il 22,8% delle femmine.
(estratto da Doctor news)
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