sabato 31 maggio 2014

Tutti i benefici degli acidi grassi OMEGA 3 (PARTE 2: obesità, iperlipidemie, infiammazioni e patologie cardiache)



Gli OMEGA 3 hanno un effetto positivo anche dal punto di vista antinfiammatorio. Del resto quando si parla di obesità, e quindi di organo adiposo, non si puo' omettere uno stato generalizzato di infiammazione. Ma le patologie infiammatorie sono le piu' svariate comprese le patologie reumatiche e le artriti. 
Inoltre è noto l'effetto positivo in fatto di cardiopatie ed iperlipidemie. 

Attività anti infiammatoria
Am J Clin Nutr. 2009; 90:415-24. Fish-oil supplementation induces anti-inflammatory gene expression profiles in human blood mononuclear cells. - Bouwens M, van de Rest O, Dellschaft N, Bromhaar MG, de Groot LC, Geleijnse JM, Müller M, Afman LA.

Un nuovo studio di nutrigenomica evidenzia i benefici degli omega-3, contenuti nell’olio di pesce, per il mantenimento della buona salute del sistema immunitario. Infatti, in una popolazione di anziani in buona salute, è stato osservato che il DHA (acido docosaesaenoico) e l’EPA (acido eicosapentaenoico) contenuti nell’olio di pesce alterano i profili di espressione genica di cellule mononucleari del sangue periferico (PBMC), appartenenti al sistema immunitario, verso stati anti-infiammatori e anti-aterogenici. Una nuova attività degli omega-3 di cui sono già noti gli effetti positivi sulla salute cardiovascolare, sul rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro, sul corretto sviluppo del feto durante la gravidanza, su una migliore salute delle articolazioni, e sul miglioramento del comportamento e dello stato d'animo.

Alti livelli serici di omega-3 sono correlati con un lento invecchiamento cellulare
Journal of the American Medical Association. 2010; 303:250-257. Association of Marine Omega-3 Fatty Acid Levels With Telomeric Aging in Patients With Coronary Heart Disease   Farzaneh-Far R, Lin J, Epel ES, Harris WS, Blackburn EH, Whooley MA 

Una maggiore assunzione di acidi grassi omega-3 marini è associata ad una sopravvivenza prolungata nei pazienti affetti da malattia coronarica. Infatti è stata studiata l'associazione tra livelli di acidi grassi omega-3 nel sangue e i cambiamenti temporali nella lunghezza dei telomeri (marker di invecchiamento biologico). In uno studio prospettico di coorte su pazienti ambulatoriali con coronaropatia stabile, è stato osservato che il tasso di accorciamento della lunghezza dei telomeri leucocitari è inversamente associato all’assunzione di acidi grassi omega-3 a lunga catena: un aumento dei livelli di acidi grassi omega-3 nel sangue è stato associato ad una riduzione del 32% della probabilità di accorciamento dei telomeri. 

DHA e funzionalità piastrinica
The FASEB Journal article fj.09-133421. 2009. Increasing intakes of the long-chain -3 docosahexaenoic acid: effects on platelet functions and redox status in healthy men - Guillot N, Caillet E, Laville M, Calzada C, Lagarde M, Véricel E

Una dose di 200 mg al giorno di DHA può prevenire le malattie cardiovascolari negli uomini sani. E’ stato visto che due settimane di supplementazione sono state sufficienti per indurre un effetto antiossidante in un gruppo di pazienti trattati. 250 mg di EPA e DHA sono i valori di riferimento da considerare se si vuole integrare la propria dieta con questi acidi grassi. Anche se le raccomandazioni dell’American Heart Association sostengono che l’integrazione giornaliera di DHA ed EPA dovrebbe essere di circa un 1 g in più nelle persone con malattia coronarica.

Associati alle statine possono controllare la lipemia
European Journal of Clinical Nutrition. Eur J Clin Nutr. 2011; 65:110-6 Prospective randomized comparison between omega-3 fatty acid supplements plus simvastatin versus simvastatin alone in Korean patients with mixed dyslipidemia: lipoprotein profiles and heart rate variability. Kim, SH; Kim, MK; Lee, HY; Kang, HJ; Kim, YJ; Kim, HS

La combinazione di statine con acidi grassi omega-3 (supplementi sottoforma di capsule) può essere più efficace nel gestire una condizione di iperlipemia, piuttosto che le statine assunte in monoterapia, in pazienti iperlipidemici (TG: 200-499mg/100ml) e ipercolesterolemici (colesterolo totale superiore a 200mg/100ml). Infatti un trattamento in combinazione (20mg di simvastatina + 4g di omega-3 al giorno (1,86g di EPA e 1,4g di DHA)) è risultato essere efficace nel ridurre i livelli ematici di trigliceridi del 41% , rispetto al 13,9% del trattamento in monoterapia con statine (simvastatina). La combinazione di acidi grassi omega-3 e simvastatina, dovrebbe essere considerata una opzione di trattamento ottimale per i pazienti con dislipidemia mista, in grado di abbassare i livelli dei TG, senza attenuare la riduzione del colesterolo LDL, già indotta dalle statine. Lo studio sembra supportare i numerosi studi che collegano l'assunzione di omega-3 al miglioramento della salute cardiovascolare. Ad oggi, gli acidi grassi polinsaturi (PUFA) sono stati associati a miglioramenti nei livelli di lipidi nel sangue, ad una minor tendenza di trombosi, a minori livelli di pressione arteriosa e ad un miglioramento della frequenza cardiaca oltre che della funzione vascolare. Al di là della salute cardiovascolare, l’assunzione di acidi grassi omega-3, in particolare di EPA e DHA, è stata collegata ad una vasta gamma di benefici per la salute, tra cui riduzione del rischio di sviluppare alcuni tumori, un corretto sviluppo del feto durante la gravidanza, il mantenimento di una buona salute delle articolazioni e un miglioramento del tono dell’umore. In contrasto con i potenziali effetti collaterali gravi conseguenti alla combinazione di statine con fibrati, una terapia di combinazione di acidi grassi omega-3 e simvastatina ha mostrato pochi eventi avversi correlati.

Riducono il rischio di fibrillazione
Circulation. 2012; 125: 1084-1093. DOI:10.1161/CIRCULATIONAHA.111.062653  Association of Plasma Phospholipid Long-Chain Omega-3 Fatty Acids With Incident Atrial Fibrillation in Older Adults: The Cardiovascular Health Study. - Wu JHY, Lemaitre RN, King IB, Song X, Sacks FM, Rimm EB, Heckbert SR, Siscovick DS, Mozaffarian D

I benefici per la salute del cuore legati al consumo di olio di pesce, e gli acidi grassi omega-3 in esso contenuti, sono ben documentati. Fino ad oggi, gli acidi grassi polinsaturi (PUFA) sono stati associati a miglioramenti a livello dei lipidi nel sangue della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e della funzione vascolare, oltre che una minor tendenza di trombosi. Uno studio prospettico ha analizzato i dati provenienti da 3.326 uomini e donne statunitensi con un’età media di 74 anni. Nel corso dello studio sono stati segnalati 789 casi di fibrillazione atriale. I risultati hanno dimostrato che l’aumento del consumo di acidi grassi omega-3 può ridurre di circa il 30% il rischio di fibrillazione atriale, cioè dell’irregolarità del battito cardiaco (aritmia cronica) negli anziani, un gruppo a rischio particolarmente elevato. In particolare la diminuzione sembra essere associata ai livelli di DHA più che di EPA. In particolare ogni 1% in più di acidi grassi omega-3 assunti è associato ad un rischio inferiore del 9% di sviluppare la fibrillazione striale. Numerose linee guida nazionali ed internazionali alimentari consigliano, da 1 a 2 porzioni di pesce alla settimana (preferibilmente pesce azzurro), per ottenere circa 250 mg o più di acidi grassi omega-3 al giorno.

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