sabato 31 maggio 2014

Tutti i benefici degli acidi grassi OMEGA 3 (PARTE 1: patologie psichiatriche)

Mi limito a riportare gli abstract di articoli scientifici riguardanti la supplementazione con acidi grassi del tipo OMEGA 3 e i loro effetti su disturbi antisociali, psicotici, e depressivi:


Associazioni di omega-3, vitamine e minerali, riducono l’atteggiamento antisociale 


Aggressive Behavior. 2010; 36:117-126  Effects of nutritional supplements on aggression, rule-breaking, and psychopathology among young adult prisoners  - Zaalberg A, Nijman H, Bulten E, Stroosma L, van der Staak C


Secondo un trial clinico randomizzato e condotto in doppio cieco, integratori a base di omega-3, vitamine e minerali possono ridurre il numero di episodi violenti e aggressivi nei detenuti (riduzione del 34% degli episodi di violenza). Come già dimostrato in uno studio precedente condotto in Inghilterra, l’assunzione di integratori a base di acidi grassi e micronutrienti sono in grado di ridurre episodi di violenza da parte di oltre il 39% di giovani violenti. La supplementazione di queste sostanze, quindi, ha effetti benefici sulla salute mentale e sulla funzione cognitiva: esiste quindi uno stretto legame tra dieta e salute mentale. 


Gli omega-3 possono migliorare i disturbi psicotici


Archives of General Psychiatry. 2010; 67:146-154 Long-Chain omega-3 Fatty Acids for Indicated Prevention of Psychotic Disorders: A Randomized, Placebo-Controlled Trial - Amminger GP, Schafer MR, Papageorgiou K, Klier CM, Cotton SM, Harrigan SM, Mackinnon A, McGorry PD, Berger GE


L’assunzione di integratori a base di olio di pesce, ricchi in acidi grassi omega-3 possono ridurre la probabilità di sviluppare disturbi psicotici in persone ad alto rischio. Si indica con alto rischio la probabilità di ammalarsi nel 40% dei casi in 12 mesi. E’ stato osservato che la supplementazione con olio di pesce, ricco di EPA e DHA, ha ridotto del 23% il rischio di progressione verso la psicosi conclamata (solo il 4,9% dei pazienti aveva sviluppato un disturbo psicotico). Il legame tra l’assunzione di omega-3 e funzioni cognitive e comportamentali è già stato osservato in passato e i dati più promettenti sono stati segnalati per il DHA, con miglioramenti a livello della memoria in adulti con declino delle funzioni cognitive legate all’età e ad alcune patologie, come il morbo di Alzheimer. Gli acidi grassi omega-3 possono produrre cambiamenti a livello delle membrane cellulari e interagire con i sistemi di neurotrasmissione nel cervello. Inoltre, hanno il vantaggio di essere tollerabili, ben accettati e di avere costi relativamente bassi, a differenza degli antipsicotici, che spesso non sono accettabili, soprattutto per i giovani.



Gli omega 3 per il trattamento di stress psicologico e sintomi depressivi


Am J Clin Nutr. 2009;89(2):641-51. Ethyl-eicosapentaenoic acid for the treatment of psychological distress and depressive symptoms in middle-aged women: a double-blind, placebo-controlled, randomized clinical trial. - Lucas M, Asselin G, Mérette C, Poulin MJ, Dodin S. - Lucie and André Chagnon Chair for the Teaching of an Integrated Approach in Prevention, Laval University, Saint-François d'Assise Hospital (CHUQ), Quebec, Canada. michel.lucas@crchul.ulaval.ca



Negli ultimi due decenni sono stati condotti numerosi studi clinici (per lo più su casistiche limitate) che dimostravano l’efficacia di dosi elevatissime di acidi grassi essenziali della serie omega 3 (solitamente >4 gr/die) nella gestione di patologie psichiatriche gravi. Il pregio di questo studio è di avere testato l'efficacia di dosi usuali di EPA e DHA in un numero adeguato di pazienti affette da di stress psicologico e sintomi depressivi aspecifici di intensità da lieve a moderata. Nonostante un mancato effetto del trattamento nel prevenire cadute in episodi depressivi maggiori, la supplementazione in EPA e DHA è stata associata ad un miglioramento globale della percezione di benessere e del tono dell’umore. La principale limitante all'ampia prescrizione di EPA/DHA in medicina psichiatrica ad oggi era proprio la convinzione che solo forti supplementazioni (di alto costo e difficile compliance) fossero utili per stabilizzare il tono dell'umore in pazienti depressi.


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