Trovandomi di fronte ad una paziente atleta anoressica ho pensato di riportare un articolo trovato sul blog di una cara collega (la Dott.ssa Tiziana Stallone).
La stessa collega ha riportato nel suo blog quanto scritto dal collega Dott. Mario Mauro Amato
La
Triade delle Atlete (The Female Athlete Triad) è un termine formulato
dall’ACSM (American College of Sports Medicine) che individua una
sindrome, in significativa crescita, caratterizzata da tre sintomi
fondamentali: dieta disordinata con disponibilità energetica ridotta,
amenorrea e osteoporosi.
In alcuni sport individuali dove è necessario un corpo snello e allo stesso tempo capace di alte prestazioni (atletica, ginnastica artistica, danza, nuoto) le atlete, quasi sempre molto giovani, ricorrono a diete drastiche per mantenere un peso ideale sottoponendosi allo stesso tempo ad allenamenti intensi ed estenuanti: dette condizioni protratte nel tempo portano spesso alla sindrome in esame.
E’ importante notare che è stata diagnosticata la stessa sindrome anche in donne, non atlete, che facevano intensa attività fisica con un’alimentazione inadeguata ad apporto calorico inferiore alla spesa energetica richiesta: spesso tale decisione era presa autonomamente senza consultare il medico o il nutrizionista.
E’ ancora da segnalare che diversi studi dimostrano che la causa della Triade non è lo sport ma il disequilibrio ormonale che si crea quando l’energia spesa per l’intensa attività fisica è superiore a quella introdotta con la dieta.
Molta cura si sta ponendo alla prevenzione della Triade dell’atleta femminile: infatti accanto agli “atteggiamenti alimentari sospetti” a cui parenti e assistenti sportivi devono porre attenzione, sono di valido aiuto il dosaggio della Prolattina insieme a quello del Cortisolo e dell’ACTH: infatti è stato dimostrato che la Prolattina aumenta notevolmente in seguito ad esercizi fisici intensi e prolungati, per cui si è correlato il cosiddetto “superallenamento” alla presenza di alte concentrazioni di questo ormone incrociandolo anche con il dosaggio del Cortisolo e dell’ACTH noti come ormoni dello stress.
L'iperprolattinemia causa una riduzione del GnRH ipotalamico (vedi slide) a cui consegue una riduzione della secrezione ipofisaria del Follicolo-stimolante (FSH) e del Luteotropo (LH). La diminuzione di queste gonadotropine determina dapprima amenorrea poi ipogonadismo e infertilità a causa del ridotto apporto di estrogeni. Altro elemento è la manifestazione di osteoporosi precoce: già nel 1995 Halbreich rilevava una proporzionalità diretta tra l’incremento di Prolattina e la riduzione della densità ossea. Infatti è noto che l’iperprolattinemia legata alla carenza di estrogeni può provocare l’osteoporosi.
In alcuni sport individuali dove è necessario un corpo snello e allo stesso tempo capace di alte prestazioni (atletica, ginnastica artistica, danza, nuoto) le atlete, quasi sempre molto giovani, ricorrono a diete drastiche per mantenere un peso ideale sottoponendosi allo stesso tempo ad allenamenti intensi ed estenuanti: dette condizioni protratte nel tempo portano spesso alla sindrome in esame.
E’ importante notare che è stata diagnosticata la stessa sindrome anche in donne, non atlete, che facevano intensa attività fisica con un’alimentazione inadeguata ad apporto calorico inferiore alla spesa energetica richiesta: spesso tale decisione era presa autonomamente senza consultare il medico o il nutrizionista.
E’ ancora da segnalare che diversi studi dimostrano che la causa della Triade non è lo sport ma il disequilibrio ormonale che si crea quando l’energia spesa per l’intensa attività fisica è superiore a quella introdotta con la dieta.
Molta cura si sta ponendo alla prevenzione della Triade dell’atleta femminile: infatti accanto agli “atteggiamenti alimentari sospetti” a cui parenti e assistenti sportivi devono porre attenzione, sono di valido aiuto il dosaggio della Prolattina insieme a quello del Cortisolo e dell’ACTH: infatti è stato dimostrato che la Prolattina aumenta notevolmente in seguito ad esercizi fisici intensi e prolungati, per cui si è correlato il cosiddetto “superallenamento” alla presenza di alte concentrazioni di questo ormone incrociandolo anche con il dosaggio del Cortisolo e dell’ACTH noti come ormoni dello stress.
L'iperprolattinemia causa una riduzione del GnRH ipotalamico (vedi slide) a cui consegue una riduzione della secrezione ipofisaria del Follicolo-stimolante (FSH) e del Luteotropo (LH). La diminuzione di queste gonadotropine determina dapprima amenorrea poi ipogonadismo e infertilità a causa del ridotto apporto di estrogeni. Altro elemento è la manifestazione di osteoporosi precoce: già nel 1995 Halbreich rilevava una proporzionalità diretta tra l’incremento di Prolattina e la riduzione della densità ossea. Infatti è noto che l’iperprolattinemia legata alla carenza di estrogeni può provocare l’osteoporosi.
Interessanti informazioni sono presenti sulla pagina facebook CENTRO ANALISI CLINICHE AMATO
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