giovedì 3 febbraio 2011

Domande al nutrizionista: anoressia

Alessandra, una studentessa di un liceo scientifico della provincia di Verona ha trovato su internet la mia mail ed ha pensato di contattarmi per aiutarla a rispondere ad alcune domande riguardanti il tema dell'anoressia per un articolo che deve produrre per il giornalino scolastico. "Nel giornalino scolastico -scrive la studentessa- vengono proposti articoli di ogni genere in modo tale da poter "catturare" l'attenzione di tutti gli studenti (articoli riguardo la moda "facebook", articoli sullo sport, quello che succede nella scuola...etc)".

Credo che quella del giornalino scolastico sia una bellissima iniziativa e l'argomento è impegnativo, vasto, ma anche molto delicato.
Ho cercato di trovare risposte alle sue domande nel modo piu' semplice e comprensibile possibile, prima di tutto perchè chi mi scrive è in un'età molto delicata, poi perchè spesso sono presenti dati contrastanti.

"Innanzi tutto partiamo dalla definizione. L'anoressia (come la bulimia ed il bindge eating) fa parte di patologie classificate con il nome di disturbi del comportamento alimentare (DCA). Vengono definiti come
"Persistenti disturbi del comportamento alimentare o di comportamenti finalizzati al controllo del peso corporeo non secondari a condizioni mediche o psichiatriche conosciute che danneggiano in modo significativo la salute."

  • quali sono i fattori principali che portano a questo fenomeno?

  • I DCA sono patologie multifattoriali. Questo significa che i fattori di rischio per la loro comparsa possono essere:
    1. individuali: sicuramente l'anoressia è piu' comune nelle donne che negli uomini (anche se negli ultimi anni molti uomini ne sono colpiti). Sul perchè di questa "classificazione" possiamo disquisire a lungo: la donna da sempre incarna gli ideali di bellezza quindi vuole a tutti i costi piacere, stare a dieta è una moda e questo anche a causa della pressione fatta dai mass media per cui la donna deve apparire magra perchè "quella è bellezza" e poi non dimentichiamo che la donna è piu' portata dell'uomo a concentrarsi sull'aspetto fisico (le showgirl sono tutte alte, belle e magre, ma i colleghi conduttori spesso sono bruttini e talvolta in carne).
    2. familiari: le famiglie con un membro affetto da anoressia nervosa spesso sono quelle in cui si nota una mancanza di relazioni interpersonali. Il genitore risulta poco autoritario, e spesso da una inadeguata autonomia al proprio figlio rispetto all'età che ha.
    3. socio-culturali:. Secondo una delle tante teorie, con l'avvento del benessere (x tutti), la grande disponibilità di cibo, divenne uno status symbol la magrezza. Quindi si puo' asserire che gli anoressici appartengano soprattutto alla classe media e superiore. Ovviamente non si puo' generalizzare tutto!
    Tutti questi punti vanno a completare il quadro dell'insorgenza della patologia.

  • c'è un'età per queste malattie?

  • L'adolescenza è il periodo piu' delicato della vita dell'individuo. Spesso in questa età le ragazzine si sottopongono ad una dieta, spesso erroneamente "fai da te", spesso copiata da quella dell'amica un po' cicciottella, spesso trovata in casa, spesso su qualche giornale (dove di scientifico non c'è niente). Se poi queste ragazze sono con caratteristiche psicologiche tali da essere ritenute a rischio, ecco qua che facilmente (e senza accorgersene) perdono il controllo del loro peso.
    In generale pero' possiamo dire che le età sono quelle che rappresentano due periodi evolutivi significativi, quello della pubertà e quello della cosiddetta ‘autonomia’, passaggio alla fase adulta.
    • spesso si dice che la moda sia la causa dell'anoressia. Lei condivide questo pensiero?
    Il mio pensiero rimane in linea con  quanto detto sopra. Lo sviluppo economico ha portato alla modifica dell'ideale di bellezza. Per questa ragione si tende a divulgare la notizia che piu' si è magre e piu' si è belle. Del resto gli stilisti preferiscono vestire la donna androgina, che stà nelle taglie 36/38 senza considerare che la maggior parte delle donne normopeso sono di taglie che variano dalla 42 fino alla 46.
    • cosa ne pensa di queste "morti in passerella"?
    Il problema è grave e profondo. Del resto, della morte di Isabelle se ne è parlato poco e male e la notizia è uscita dopo parecchi giorni dal suo decesso. Io penso che la tv, con tutte le sue "veline" del momento non faccia che incrementare l'idea nei giovani che quello è il modello di successo: essere belli, magri, ricchi e fotografati!
    Purtroppo il fenomeno della anoressia non perde terreno, miete vittime sempre più numerose e non soltanto tra giovanissime, ora anche tra persone più adulte e maschi.
    • in percentuale, quante ragazze (e quanti ragazzi) soffrono di anoressia e/o bulimia?
    Non esiste una stima condivisa della prevalenza di anoressia e bulimia, per la difficoltà di uniformare gli studi volti a definirla. In Italia, studi pubblicati rilevano una prevalenza dello 0.2-0.8 per cento per l’anoressia e dell’1-5 per cento per la bulimia, in linea con i dati forniti dagli altri paesi. Ma farne una statistica è davvero difficile. I dati infatti emergono da studi effettuati su azienti diagnosticati...in realtà sono molti i pazienti "non usciti allo scoperto" .





    1 commento:

    1. Querida doutora Raffaella, talvez seria interessante explicar a sutil diferença entre a anorexia (falta de apetite) e a anorexia nervosa (a doença) para a estudante Alessandra?

      Cristiani Sabbatini (facebook)

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